Composizione Negoziata della crisi d’impresa: i pro e i contro
- Marzo 7, 2022
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COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA: I PRO E I CONTRO
Il 15 novembre scorso ha fatto il suo debutto la “composizione negoziata” della crisi d’impresa, introdotta dal decreto legge 118/2021: si tratta di uno strumento flessibile, volontario ed extragiudiziale attraverso il quale un esperto indipendente verifica le prospettive di risanamento di un’azienda in crisi, affiancando l’imprenditore nelle trattative con i creditori.
I primi dati resi disponibili da Unioncamere, a tre mesi dall’avvio, parlano di 60 istanze prese in carico (su 80 presentate), con un trend previsto in crescita e un picco che probabilmente si registrerà in primavera, quando arriveranno all’approvazione i bilanci del 2021. Sono oltre 800 esperti già iscritti negli appositi elenchi e la Lombardia è la Regione che al momento ha presentato il maggior numero di istanze e conta anche il maggior numero di esperti già accreditati.
Vediamo i principali pro e contro della “composizione negoziata”.
PRO
- Tempi brevi per l’assegnazione dell’esperto (7 giorni).
- La presenza dell’esperto facilita le trattative, data la sua posizione imparziale ed equidistante.
- La valutazione del piano di risanamento avviene sulla base di protocolli e check list trasparenti e definite dalla normativa.
CONTRO
- Chiedere al Tribunale le previste misure protettive del patrimonio per bloccare l’aggressione dei creditori o per sospendere gli obblighi previsti dal Codice Civile fa venir meno un elemento importante del percorso di risanamento, quello della riservatezza.
Leggi l’articolo del Sole24Ore del 14 febbraio 2022