Composizione Negoziata della crisi d’impresa: i pro e i contro

Composizione Negoziata della crisi d’impresa: i pro e i contro

COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA: I PRO E I CONTRO

Il 15 novembre scorso ha fatto il suo debutto la “composizione negoziata” della crisi d’impresa, introdotta dal decreto legge 118/2021: si tratta di uno strumento flessibile, volontario ed extragiudiziale attraverso il quale un esperto indipendente verifica le prospettive di risanamento di un’azienda in crisi, affiancando l’imprenditore nelle trattative con i creditori.

I primi dati resi disponibili da Unioncamere, a tre mesi dall’avvio, parlano di 60 istanze prese in carico (su 80 presentate), con un trend previsto in crescita e un picco che probabilmente si registrerà in primavera, quando arriveranno all’approvazione i bilanci del 2021. Sono oltre 800 esperti già iscritti negli appositi elenchi e la Lombardia è la Regione che al momento ha presentato il maggior numero di istanze e conta anche il maggior numero di esperti già accreditati.

Vediamo i principali pro e contro della “composizione negoziata”.

PRO

  • Tempi brevi per l’assegnazione dell’esperto (7 giorni).
  • La presenza dell’esperto facilita le trattative, data la sua posizione imparziale ed equidistante.
  • La valutazione del piano di risanamento avviene sulla base di protocolli e check list trasparenti e definite dalla normativa.

CONTRO

  • Chiedere al Tribunale le previste misure protettive del patrimonio per bloccare l’aggressione dei creditori o per sospendere gli obblighi previsti dal Codice Civile fa venir meno un elemento importante del percorso di risanamento, quello della riservatezza.

Leggi l’articolo del Sole24Ore del 14 febbraio 2022

24ore 14 febbraio

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