Sottotono nei primi mesi del 2023 il mercato dei crediti deteriorati: il rapporto di BeBeez

Sottotono nei primi mesi del 2023 il mercato dei crediti deteriorati: il rapporto di BeBeez

SOTTOTONO NEI PRIMI MESI DEL 2023 IL MERCATO DEI CREDITI DETERIORATI: IL RAPPORTO DI BEBEEZ

Il Report NPL 2023 di BeBeez mette in evidenza come nei primi 5 mesi del 2023 il mercato degli NPL (Non Performing Loans) sia partito sottotono: il controvalore delle transazioni annunciate infatti non supera i 2,9 miliardi di euro lordi e le operazioni sono solo 12.

Sempre sulla base dei Report di BeBeez, nel 2021 il controvalore delle transazioni era stato di 27 miliardi di euro, distribuiti su 77 operazioni, e nel 2022 si era verificato un balzo, con 60 deal, annunciati o conclusi, ma per un valore complessivo di 35 miliardi di euro lordi.

Sempre nei primi 5 mesi del 2023, le compravendite di UTP (Unlikely To Pay) ha rappresentato oltre il 70% del totale degli NPE (Non Performing Exposure), con transazioni per poco meno di 2,1 miliardi di euro: una forte accelerazione rispetto agli NPL, che vede le banche impegnate a cercare rimedi alle difficoltà sui crediti deteriorati con anticipo, intervenendo quando il credito stesso è dubbio e non quando è già inesigibile in maniera conclamata.

Un mercato vivace, in crescita rispetto al 2022 e che vede la presenza attiva soprattutto dei fondi specializzati.

La notizia, con la possibilità di scaricare a pagamento il rapporto, al link

https://bebeez.it/report/crediti-deteriorati-soltanto-29-mld-euro-di-transazioni-in-5-mesi-di-queste-ben-2-mld-riguardano-utp-il-report-di-bebeez/

 

Novità sulla Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa

Novità sulla Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa

NOVITA’ SULLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA

La Composizione Negoziata della crisi d’impresa, introdotta dal decreto legge 118/2021 ha fatto il suo debutto il 15 novembre 2021: si tratta di uno strumento flessibile, volontario ed extragiudiziale attraverso il quale un esperto indipendente verifica le prospettive di risanamento di un’azienda  in crisi, affiancando l’imprenditore nelle trattative con i creditori.

L’ articolo apparso sul Sole24Ore del 28 febbraio “Crisi d’impresa, bloccata l’area della transazione fiscale” sottolinea come non sia stata attuata la modifica che avrebbe permesso all’imprenditore in crisi di ottenere una riduzione del debito maturato con l’amministrazione finanziaria nell’ambito di una Composizione Negoziata le imprese potranno però ottenere una considerevole dilazione del pagamento del debito fiscale verso le casse dell’Erario o di altri enti pubblici: 120 mesi (10 anni) e non più 72 mesi ( 6 anni).

Questo lasso temporale più ampio su cui l’imprenditore in crisi potrà contare garantirà meglio lo Stato sul recupero di tutto il credito perché le difficoltà economiche attraversate dall’impresa non saranno ancorate alla congiuntura economica.

L’articolo è disponibile al link

https://www.ilsole24ore.com/art/crisi-d-impresa-bloccata-l-area-transazione-fiscale-AEau4kuC?refresh_ce=1

Crediti Deteriorati: aumenta il tasso nel settore industriale e nei servizi

Crediti Deteriorati: aumenta il tasso nel settore industriale e nei servizi

CREDITI DETERIORATI: AUMENTA IL TASSO NEL SETTORE INDUSTRIALE E NEI SERVIZI

La recente ricerca di Abi-Cerved ha portato alla luce l’imminente aumento del flusso dei crediti deteriorati (NPL).
L’analisi, effettuata per dimensione d’azienda, analizza alcuni settori, tra cui quello industriale e quello dei servizi.

Per quanto riguarda l’andamento dei crediti deteriorati nel settore industriale, le classi dimensionali più colpite saranno le medie e le grandi imprese, attestandosi rispettivamente al 4,2% e al 3,7% nel 2023 (nel 2022 erano 1,3% e 1,1%). Entrambe le classi dimensionali vedranno poi una riduzione nel 2024, manifestando comunque tassi di deterioramento molto più elevati rispetto al 2019 (periodo pre-Covid). Nel 2023 le microimprese industriali, rispetto all’anno precedente (2,1%), subiranno un salto meno marcato attestandosi al 3,7%, per poi anch’esse scendere nel 2024 tenendo un valore lievemente maggiore rispetto al 2019. Le piccole imprese, invece, aumenteranno significativamente, passando dall’1,4% del 2022 al 3,3% del 2023, per poi calare leggermente nel 2024.

Nel settore dei servizi, a subire maggiormente gli effetti del negativo clima economico saranno le grandi imprese, che in un anno arriveranno quasi a quintuplicare il proprio tasso di deterioramento (dallo 0,3% del 2022 all’1,4% del 2023), eguagliando il valore del 2019. Nel 2024 è invece prevista una riduzione che porterà un dimezzamento del tasso. Anche le medie imprese del settore dei servizi accuseranno il 2023, passando da un tasso del 0,6% nel 2022 all’1,7%. Come le grandi imprese, eguaglieranno il livello pre-covid prima di tornare a scendere a livelli bassi nel 2024. Le microimprese del settore avranno il flusso di nuovi crediti deteriorati più alto nel 2023, pari al 4%. Questo valore calerà poi nel 2024, mantenendo comunque un valore maggiore rispetto al 2019. Infine, il settore dei servizi vedrà le piccole imprese raddoppiare il proprio tasso di deterioramento nel 2023 rispetto al 2022 (2,8% contro 1,4%) per poi scendere nel 2024.

NPL : il turbolento futuro dei crediti deteriorati

NPL : il turbolento futuro dei crediti deteriorati

NPL : IL TURBOLENTO FUTURO DEI CREDITI DETERIORATI

Recenti analisi effettuate da Abi-Cerved hanno dimostrato come il rallentamento dell’economia che sta colpendo il nostro paese, comporterà un aumento del flusso di nuovi crediti deteriorati (NPL) negli anni a venire. Nel 2024 infatti, si prevedono per ogni settore e classe dimensionale di impresa tassi di deterioramento maggiori rispetto ai valori storicamente bassi del 2022.
Tutte le aziende, che abbiano o meno beneficato dei sostegni pubblici durante la pandemia da Covid-19, si trovano a dover ripagare debiti con tassi di interesse in costante aumento da parte della Banca Centrale Europea (BCE), frutto dell’effetto inflazionistico e delle conseguenze dell’attuale conflitto tra Ucraina e Russia.
L’analisi effettuata da Abi-Cerved evidenzia come nel 2022, dopo una significativa discesa post crisi sovrana del 2012, i tassi di deterioramento delle aziende Italiane siano in tendenziale aumento, passando dal 2,3% nel 2022 ad una previsione del 3,8% nel 2023 per poi arrivare al 3,4% nel 2024.
Anche se nel 2022 solamente le micro imprese aggravano il proprio tasso di deterioramento, questo è solamente un anticipo del notevole rialzo previsto al 2024 che riguarderà anche le piccole e medio-grandi imprese.
Per quanto riguarda i settori oggetto dell’analisi, le costruzioni avranno il tasso di deterioramento più elevato raggiungendo un livello del 3,8% nel 2024 (2,2% nel 2022). Agricoltura e servizi cresceranno ad un livello di deterioramento del 3,3% (2,1-2,5% nel 2022), mentre per l’industria è previsto il tasso di deterioramento del 3,2% (1,8% nel 2022).

https://www.abi.it/DOC_Mercati/Analisi/Scenario-e-previsioni/Outlook-ABI-Cerved/Outlook%20Abi-Cerved_Gennaio%202023.pdf