Novità sulla Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa

Novità sulla Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa

NOVITA’ SULLA COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI D’IMPRESA

La Composizione Negoziata della crisi d’impresa, introdotta dal decreto legge 118/2021 ha fatto il suo debutto il 15 novembre 2021: si tratta di uno strumento flessibile, volontario ed extragiudiziale attraverso il quale un esperto indipendente verifica le prospettive di risanamento di un’azienda  in crisi, affiancando l’imprenditore nelle trattative con i creditori.

L’ articolo apparso sul Sole24Ore del 28 febbraio “Crisi d’impresa, bloccata l’area della transazione fiscale” sottolinea come non sia stata attuata la modifica che avrebbe permesso all’imprenditore in crisi di ottenere una riduzione del debito maturato con l’amministrazione finanziaria nell’ambito di una Composizione Negoziata le imprese potranno però ottenere una considerevole dilazione del pagamento del debito fiscale verso le casse dell’Erario o di altri enti pubblici: 120 mesi (10 anni) e non più 72 mesi ( 6 anni).

Questo lasso temporale più ampio su cui l’imprenditore in crisi potrà contare garantirà meglio lo Stato sul recupero di tutto il credito perché le difficoltà economiche attraversate dall’impresa non saranno ancorate alla congiuntura economica.

L’articolo è disponibile al link

https://www.ilsole24ore.com/art/crisi-d-impresa-bloccata-l-area-transazione-fiscale-AEau4kuC?refresh_ce=1

Crediti Deteriorati: aumenta il tasso nel settore industriale e nei servizi

Crediti Deteriorati: aumenta il tasso nel settore industriale e nei servizi

CREDITI DETERIORATI: AUMENTA IL TASSO NEL SETTORE INDUSTRIALE E NEI SERVIZI

La recente ricerca di Abi-Cerved ha portato alla luce l’imminente aumento del flusso dei crediti deteriorati (NPL).
L’analisi, effettuata per dimensione d’azienda, analizza alcuni settori, tra cui quello industriale e quello dei servizi.

Per quanto riguarda l’andamento dei crediti deteriorati nel settore industriale, le classi dimensionali più colpite saranno le medie e le grandi imprese, attestandosi rispettivamente al 4,2% e al 3,7% nel 2023 (nel 2022 erano 1,3% e 1,1%). Entrambe le classi dimensionali vedranno poi una riduzione nel 2024, manifestando comunque tassi di deterioramento molto più elevati rispetto al 2019 (periodo pre-Covid). Nel 2023 le microimprese industriali, rispetto all’anno precedente (2,1%), subiranno un salto meno marcato attestandosi al 3,7%, per poi anch’esse scendere nel 2024 tenendo un valore lievemente maggiore rispetto al 2019. Le piccole imprese, invece, aumenteranno significativamente, passando dall’1,4% del 2022 al 3,3% del 2023, per poi calare leggermente nel 2024.

Nel settore dei servizi, a subire maggiormente gli effetti del negativo clima economico saranno le grandi imprese, che in un anno arriveranno quasi a quintuplicare il proprio tasso di deterioramento (dallo 0,3% del 2022 all’1,4% del 2023), eguagliando il valore del 2019. Nel 2024 è invece prevista una riduzione che porterà un dimezzamento del tasso. Anche le medie imprese del settore dei servizi accuseranno il 2023, passando da un tasso del 0,6% nel 2022 all’1,7%. Come le grandi imprese, eguaglieranno il livello pre-covid prima di tornare a scendere a livelli bassi nel 2024. Le microimprese del settore avranno il flusso di nuovi crediti deteriorati più alto nel 2023, pari al 4%. Questo valore calerà poi nel 2024, mantenendo comunque un valore maggiore rispetto al 2019. Infine, il settore dei servizi vedrà le piccole imprese raddoppiare il proprio tasso di deterioramento nel 2023 rispetto al 2022 (2,8% contro 1,4%) per poi scendere nel 2024.

NPL : il turbolento futuro dei crediti deteriorati

NPL : il turbolento futuro dei crediti deteriorati

NPL : IL TURBOLENTO FUTURO DEI CREDITI DETERIORATI

Recenti analisi effettuate da Abi-Cerved hanno dimostrato come il rallentamento dell’economia che sta colpendo il nostro paese, comporterà un aumento del flusso di nuovi crediti deteriorati (NPL) negli anni a venire. Nel 2024 infatti, si prevedono per ogni settore e classe dimensionale di impresa tassi di deterioramento maggiori rispetto ai valori storicamente bassi del 2022.
Tutte le aziende, che abbiano o meno beneficato dei sostegni pubblici durante la pandemia da Covid-19, si trovano a dover ripagare debiti con tassi di interesse in costante aumento da parte della Banca Centrale Europea (BCE), frutto dell’effetto inflazionistico e delle conseguenze dell’attuale conflitto tra Ucraina e Russia.
L’analisi effettuata da Abi-Cerved evidenzia come nel 2022, dopo una significativa discesa post crisi sovrana del 2012, i tassi di deterioramento delle aziende Italiane siano in tendenziale aumento, passando dal 2,3% nel 2022 ad una previsione del 3,8% nel 2023 per poi arrivare al 3,4% nel 2024.
Anche se nel 2022 solamente le micro imprese aggravano il proprio tasso di deterioramento, questo è solamente un anticipo del notevole rialzo previsto al 2024 che riguarderà anche le piccole e medio-grandi imprese.
Per quanto riguarda i settori oggetto dell’analisi, le costruzioni avranno il tasso di deterioramento più elevato raggiungendo un livello del 3,8% nel 2024 (2,2% nel 2022). Agricoltura e servizi cresceranno ad un livello di deterioramento del 3,3% (2,1-2,5% nel 2022), mentre per l’industria è previsto il tasso di deterioramento del 3,2% (1,8% nel 2022).

https://www.abi.it/DOC_Mercati/Analisi/Scenario-e-previsioni/Outlook-ABI-Cerved/Outlook%20Abi-Cerved_Gennaio%202023.pdf

 

Percorso solidale per l’Ucraina

Percorso solidale per l’Ucraina

PERCORSO SOLIDALE PER L’UCRAINA
Nel marzo scorso Demostene spa e Fedluc srl avevano donato alla Croce Rossa Italiana 12.730,00 euro, di cui 730,00 donati spontaneamente dai dipendenti del Gruppo, per sostenere l’emergenza che l’Ucraina sta vivendo da quasi un anno.
Anche l’iniziativa solidale a cui abbiamo contribuito in occasione delle festività natalizie ha portato un aiuto concreto alla popolazione ucraina, in particolare ai bambini. Pubblichiamo di seguito la lettera ricevuta da Save the Children.

Cari amici di Demostene Spa,
ho appena ricevuto un email dalla mia collega Francesca Petrecca, Direttrice dei Programmi internazionali, che mi racconta come l’intervento di Save the Children sta proseguendo incessantemente in Ucraina. Ho pensato di condividerlo con voi, che ci avete permesso di intervenire in modo tempestivo e continuate a sostenerci dandoci la possibilità di essere ancora al fianco dei bambini e delle bambine ucraine.

«Cara Francesca, ti mando un aggiornamento sul nostro intervento in Ucraina legato all’emergenza freddo. Le attività di winterization (essere pronti per l inverno) in Ucraina implementate dal nostro Responsabile in loco sono inserite nel quadro del coordinamento delle Nazioni Unite e per la precisione in questo caso del cluster Shelter e NFI (ovvero riparo e distribuzione di emergenza).
In questo coordinamento ci si allinea sulle tipologie e standard degli aiuti da portare e ci si organizza tra le diverse agenzie rispetto alle aree da coprire. L’intervento è differenziato in base alle zone geografiche dell’Ucraina (proprio come lo è la nostra presenza in loco e il quadro complessivo delle attività) tra zona Centro Orientale/Orientale e zona Centro Occidentale/Occidentale. Questo perché, come si può immaginare, i bisogni, anche in termini di protezione dai rigori invernali, sono diversi.
Nelle zone più ad Ovest si lavora in aree accessibili e dove il reperimento di quanto necessario sul mercato locale è possibile. In queste aree la popolazione sfollata è ospitata o in centri collettivi o presso le abitazioni di famigliari e amici. Qui il principale strumento di supporto rimane il cash per permettere alla popolazione locale di rifornirsi di stufe, carburante e vestiti pesanti in autonomia. Nelle zone orientali si lavora in aree o segnate dal conflitto attivo o dove i danneggiamenti alle case e strutture di riparo sono più ingenti. In queste zone le attività chiave diventano da un lato la distribuzione di coperte, materassi, vestiti pesanti, stufe e il relativo carburante e dall’altro la riparazione delle case, dei centri di accoglienza, delle scuole e dei centri medici, o gli interventi volti a migliorarne l’isolamento termico.
Tra le attività sviluppate dal nostro Responsabile in loco in tal senso vediamo per esempio nel più recente SitRep (Resoconto della situazione): Area Est ” Distribuzione di 300 letti, materassi, cuscini e coperte a Zaporizhzhia a 75 famiglie (300 individui) tramite il nostro partner ” Distribuzione di 75 letti, materassi, cuscini e coperte a Slobozhanske, nella regione di Dnipropetrovska Area Centrale ” Riparazione delle scuole di Obukhovychy e Velikodymirka, nella regione di Kyiv ” Riparazione del Centro Medico di Krosyatichy (Kyiv) e Boromlya (Sumy), mentre ci si prepara allo stesso intervento in tutti i Centri Medici della regione di Sumy ” Riparazione delle abitazioni nella regione di Sumy ” Erogazione di cash per la riparazione delle case a 1000 beneficiari NGCA (Non-Government Controlled Areas) ” Distribuzione di materiali invernali (vestiti, coperte, stufe) a 558 famiglie ” “Distribuzione di combustibile per il riscaldamento a 3500 famiglie”. »

Siamo in Ucraina dal 2014 con programmi di educazione e protezione. Grazie al lavoro di questi anni sul territorio, allo scoppio della guerra, siamo stati in grado di riorganizzarci in soli 3 giorni per riadattare il nostro intervento alla nuova emergenza.
Abbiamo potuto farlo perché sapevamo di poter contare sul vostro sostegno e quello di altri sostenitori e aziende come la vostra.

Grazie dal più profondo del cuore,
Francesca Giannetta
Save the Children
Responsabile Dipartimento Filantropia Save the Children Italia Onlus P.zza di San Francesco di Paola 9 – 00184 – Roma www.savethechildren.it

Auguri dal Gruppo Demostene!

Auguri dal Gruppo Demostene!

AUGURI DAL GRUPPO DEMOSTENE!
Dopo Emergency, Fondazione ANT e Croce Rossa Italiana, il Gruppo Demostene nel suo percorso di solidarietà incontra Save the Children, per dare un aiuto concreto ai bambini in difficoltà, in Italia e nel Mondo.
Vogliamo chiudere questo 2022 guardando al Futuro che i bambini rappresentano, contribuendo ai progetti che Save the Children porta avanti con impegno da molti anni e che rispecchiano i valori in cui crediamo.
Auguriamo a tutti Buone Feste!

Gruppo Demostene: positivo il Bilancio 2022

Gruppo Demostene: positivo il Bilancio 2022

GRUPPO DEMOSTENE: POSITIVO IL BILANCIO 2022
Con soddisfazione condividiamo alcuni highlights dei risultati riportati da Demostene Spa nel bilancio chiuso al 30 giugno 2022.

L’esercizio evidenzia ricavi per circa 8 milioni di euro, in crescita rispetto al bilancio precedente del 12,6%, con un Ebitda che raggiunge quota € 1,9 milioni (+ 19%).

Al buon andamento reddituale si affianca l’ulteriore rafforzamento del Patrimonio Netto per circa 2 milioni (+17,1%), arrivando così a superare i 13 milioni.
Il 2022 sta confermando la crescita dell’esercizio precedente e, più generalmente, dell’ultimo triennio, mettendoci nelle condizioni di cogliere le opportunità che si presenteranno nel prossimo futuro sul mercato NPE.

Esposizioni bancarie in forte crescita: nel 2024 previsti 400 mld di NPE (Non Performing Exposure)

Esposizioni bancarie in forte crescita: nel 2024 previsti 400 mld di NPE (Non Performing Exposure)

ESPOSIZIONI BANCARIE IN FORTE CRESCITA: NEL 2024 PREVISTI 400 MLD DI NPE (NON PERFORMING EXPOSURE)
Un approfondito articolo apparso recentemente su industriaitaliana.it accende un riflettore sulle esposizioni bancarie: Alessandro Bellia, partner di Kpmg, si sofferma su molti aspetti importanti che stanno portando ad uno scenario di possibile insolvenza e sulle opportunità che da questo contesto potranno nascere.
Alcuni dei focus:

– la maggioranza dei nuovi flussi di NPE potrebbero essere UTP (Unlikely to Pay), crediti considerati non ancora irrecuperabili, vale a dire non alla stregua degli NPL (Non Performing Loan), tecnicamente inesigibili. Si tratta quindi di crediti di realtà ancora operanti, ma in una situazione di crisi, che potrebbero trarre molti vantaggi dall’entrata in vigore degli strumenti previsti dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, come, ad esempio, la Composizione Negoziata

– si potrebbe profilare all’orizzonte una “tempesta perfetta”, all’interno della quale gli elementi che destano più preoccupazione sono: gli effetti del progressivo riassorbimento degli strumenti governativi emergenziali sul credito, come le moratorie, stanziati nel periodo più duro della crisi pandemica; l’aggravarsi dell’attuale crisi inflazionistica; l’incremento in corso dei tassi di interesse; le sempre crescenti difficoltà sulle catene di fornitura che incidono sulla continuità dei cicli produttivi, con evidenti problemi su margini e cashflow

– la situazione come sopradescritta, apre tuttavia a positive opportunità di cambiamento del sistema, legate alle disposizioni previste dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, entrato in vigore lo scorso 15 luglio: adeguandosi alle direttive europee, per incentivare l’emersione anticipata delle crisi, il Codice prevede l’utilizzo di specifici strumenti di programmazione e pianificazione, come un adeguato piano industriale e finanziario di medio termine, un puntuale budget di tesoreria e piattaforme orientate alla quantificazione della probabilità di possibili stati di crisi

– sul fronte finanziario, l’aumento degli NPE potrebbe portare nuove opportunità a operatori con elevata specializzazione, come Services, investitori alternativi e private equity.
Per leggere l’articolo, https://www.industriaitaliana.it/kpmg-npe-npl-utp-codice-crisi-di-impresa/

Il Codice della Crisi cambia la filosofia del “Diritto Concorsuale”

Il Codice della Crisi cambia la filosofia del “Diritto Concorsuale”

IL CODICE DELLA CRISI CAMBIA LA FILOSOFIA DEL “DIRITTO CONCORSUALE”

La Corte Suprema di Cassazione il 15 settembre scorso ha pubblicato la relazione 87 su FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI.

Il documento evidenzia come il Codice della Crisi rappresenti «una novità importantissima per il nostro ordinamento» che apre ai principi della Direttiva Insolvency ed evidenzia programmaticamente come « … I quadri di ristrutturazione preventiva dovrebbero innanzitutto permettere ai debitori di ristrutturarsi efficacemente in una fase precoce e prevenire l’insolvenza e quindi evitare la liquidazione di imprese sane. […] Tale principio appare idoneo ad innovare profondamente la filosofia di fondo del diritto concorsuale, che passa da una concezione statica, di tutela esclusiva della par condicio creditorum e di massimizzazione del soddisfacimento dei creditori, ad una concezione dinamica, nella quale la conservazione dell’impresa in attività – pur se eventualmente in capo ad un soggetto terzo – costituisce un valore tutelato, che deve coordinarsi con i diritti dei creditori e che, anzi, può ove necessario comportare una loro ragionevole compressione, purchè lo strumento o la procedura con la quale si realizza la ristrutturazione non risulti dannosa per i creditori rispetto ad una ipotetica alternativa liquidatoria».

https://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/Rel087-2022_NOV._NORMATIVA.pdf

 

 

Il 18% delle aziende italiane non sarà in grado di ripagare i propri debiti nei prossimi mesi

Il 18% delle aziende italiane non sarà in grado di ripagare i propri debiti nei prossimi mesi

IL 18% DELLE AZIENDE ITALIANE NON SARA’ IN GRADO DI RIPAGARE I PROPRI DEBITI NEI PROSSIMI MESI

Secondo una ricerca di PwC TLS, curata dal Prof. Giulio Andreani,  docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma e presso la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze, sempre di Roma, il 18% delle aziende italiane con ricavi annui superiori a 5 milioni, nei prossimi mesi non sarà in grado di ripagare i propri debiti, entrando in una situazione di crisi. La ricerca è stata realizzata analizzando i bilanci di 60 mila società italiane: tra queste  ben 10 mila saranno a rischio default.
Una situazione di difficoltà che,  sottolinea PWC TLS, a fine 2022 potrebbe peggiorare ulteriormente a causa del caro energia, dell’aumento del costo del denaro e delle conseguenze amministrative dei ritardi dei pagamenti di tasse e contributi.
Il risultato di questa indagine è confermato peraltro da una recente analisi eseguita da Cerved, che ha riguardato l’andamento di 618 mila società di capitali (comprensive di quelle con fatturato annuo inferiore ai 5 milioni di euro), dalla quale è emerso che le società a rischio di default sono 99.000, cioè circa il 16% del totale (contro il 18% dell’analisi di PwC).
Entrambe le ricerche mettono in luce che le aziende a rischio sono collocate  prevalentemente al Centro-Sud del Paese.
Il Prof. Andreani, per rendere questa situazione meno esplosiva, propone di ampliare l’operatività, oggi piuttosto limitata, della transazione fiscale. Dare cioè alle imprese in crisi di liquidità la possibilità di ottenere forti dilazioni o sconti sui debiti tributari e previdenziali, se questo può essere utile a salvare l’azienda e quindi posti di lavoro.
ITALIA OGGI – DIRITTO E FISCO 23.9.22

Il Gruppo Demostene per la sostenibilità ambientale

Il Gruppo Demostene per la sostenibilità ambientale

In questi giorni si prefigura a tutti i livelli la necessità sempre più pressante di mettere in atto comportamenti virtuosi per risparmiare energia e contribuire ad una maggiore sostenibilità ambientale.

Già dall’ottobre 2021 le donne e gli uomini che lavorano nel Gruppo Demostene hanno deciso di sottoscrivere un “Protocollo Aziendale per la Sostenibilità Ambientale”, con lo scopo di agire concretamente per affermare in azienda  buone pratiche a sostegno della salvaguardia del Pianeta:
–         la riduzione dell’utilizzo della plastica, fino ad arrivare ad un consumo zero
–         la riduzione della raccolta indifferenziata (i cestini dei singoli uffici) a favore di una raccolta differenziata
–         la riduzione del consumo di carta e l’utilizzo esclusivo di carta certificata e sostenibile FSC
–         l’eliminazione delle cialde per il caffè con l’utilizzo di macchine che macinano il caffè al momento
–         la raccolta differenziata dei toner esausti e del materiale elettronico in disuso
–         la massima attenzione allo spegnimento delle luci quando non necessarie e all’utilizzo degli impianti di riscaldamento e condizionamento, sia per quanto riguarda le temperatura che i periodi di accensione.

Siamo orgogliosi, a quasi un anno dalla sottoscrizione del Protocollo, di aver raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati, grazie all’impegno delle persone del nostro Gruppo, e siamo pronti a continuare in questa direzione, per la salvaguardia del Pianeta e per sostenere la nostra economia in un momento molto difficile.
PROTOCOLLO SOSTENIBILITA’ GRUPPO DEMOSTENE – OTTOBRE 2021